L'uso del simbolo 'schwa' o <ə> e di un lingua neutrale e inclusiva è uno dei temi caldi del momento ed è molto dibattuto. Schwa: sì o no? Meglio l'asterisco?
Personalmente ho deciso di lasciar perdere e di non usare il simbolo 'schwa'. Per ora. E ti spiego perché.
Il tema di una lingua inclusiva mi interessa molto e trovo che sia bello vedere come le lingue possano adattarsi al mondo che evolve e alle mentalità 'nuove' delle persone. Ma c'è un però.
Avrei tanto voluto scrivere i miei post con un linguaggio più inclusivo e l'idea di usare il simbolo 'schwa' mi sembrava ottima, inclusiva e anche pratica.
Quando inizio a scrivere un articolo, però, mi rendo conto che di pratico per me ha ben poco. Devo rielaborare le frasi in modi che non mi sono naturali, faccio fatica a scrivere, non mi piace rileggere quello che ho scritto e così finisce che non scrivo nulla oppure non sono pienamente soddisfatta di come imposto l'articolo.
Cosa ho deciso: addio 'schwa', per adesso!
Per il momento sento di non avere ancora appreso abbastanza e di dover leggere e imparare ancora molto sul tema dell'inclusività nel linguaggio e nella comunicazione. Perciò ho deciso che per ora basta: dico addio allo 'schwa' e ad altri tentativi forzati di usare generi neutri.
Mi aiuti a capire di più sulla lingua inclusiva e neutrale?
Se hai dei consigli per me, letture da fare, video da guardare che trattino il tema dell'inclusività di genere nella lingua italiana lasciami un commento o scrivimi usando il form di contatto che trovi sul sito.
Nel frattempo continua a leggere gli altri post sul blog (te ne consiglio sempre tre diversi alla fine di ogni articolo) e ricorda che anche se non uso lo 'schwa' rispetto ogni genere e persona. Enjoy!
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