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Paure della mamma bilingue

La mamma bilingue è piena di paure. Ti parlo della mamma bilingue perché io personalmente sono una mamma bilingue ma quello che sto per scrivere vale per qualunque genitore bilingue. Quando sei una mamma bilingue hai molte paure su come crescerai tuo figlio, su quali lingue e come le userai e - se sei, come me, una mamma bilingue che parla una seconda lingua oltre all'italiano in una famiglia italianissima in Italia - hai molte paure su come tuo figlio reagirà di fronte alla seconda lingua: starò compromettendo il suo sviluppo linguistico? E se il bambino a un certo punto rifiuta la seconda lingua?


Ecco solo alcune delle mie paure quotidiane. Ti scrivo qui alcune riflessioni su queste mie paure da mamma bilingue perché ne sento il bisogno e forse faranno bene anche a te. Cominciamo!




Oggi è successo. Anzi è successo anche ieri: Carlotta mi ha detto "Mamma, non parlare così. Parla come parlo io." e io ho sentito un colpetto al cuore. Era così bello avere una pupetta che ancora non distingueva i due codici linguistici e adesso invece, a quasi tre anni, eccome se capisce che le parlo in inglese e che le so parlare anche in italiano. Lei lo sa che non mi capisce bene tanto quanto mi capisce in italiano, deve fare uno sforzo maggiore e se può evita. Il nostro cervello è programmato per fare il minor sforzo possibile, e anche il suo funziona così.


Dopo il colpetto al cuore mi sono rianimata e ho cercato di non perdere coraggio. Ho ragionato: quando le parlo in inglese normalmente continua a comunicare con me senza problemi, anzi, ripete le parole che dico, fa del code mixing e guarda i cartoni animati sia in inglese sia in italiano con lo stesso entusiasmo. Ho analizzato la situazione e ho pensato che questo periodo è strano: ci sono stati alcuni momenti di destabilizzazione familiare e siamo a fine anno, con tutta la stanchezza che ne consegue.


La stanchezza. Ci frega sempre. Quando sei una mamma bilingue e ti fai unica portatrice della seconda lingua in una famiglia italianissima in Italia a volte sei stanca e non ce la fai a proseguire. Vorresti smettere, ti chiedi perché ti stai sbattendo per parlare due lingue in una famiglia che potrebbe sussistere divinamente su una lingua sola, l'italiano. E invece no: arrivi alle 18 e ti ricordi che oggi in inglese non avete ancora parlato e allora BOOM vai con uno dei tuoi 'ganci' linguistici (un episodio di Peppa Pig, un libro, una canzone) e si passa all'inglese. Anche per il bambino può essere difficile e stancante. La stanchezza va sempre accolta e rispettata, quella di ogni membro della famiglia, dal più grande al più piccolo.


E allora sai cos'ho fatto quando Carlotta mi ha chiesto di parlare in italiano come lei? Dopo il colpetto al cuore, intendo. L'ho abbracciata e le ho detto che sì, avrei parlato come lei, anche se a me piace molto parlare in inglese.


Poco dopo c'è stata una seconda opportunità, un altro 'gancio' (non ricordo cosa fosse, forse la lettura di un libro) e ho provato a parlare in inglese senza che ci fosse alcun rifiuto. Tutto è filato liscio (o quasi, con i bambini è difficile che qualcosa vado proprio tutto liscio).


So di fare la scelta giusta a parlarle in due lingue perché

  • le mostro fin da piccola che il mondo è vario, ricco di colori, di culture e di lingue;

  • le fornisco una base per apprendere l'inglese con maggiore facilità da grande;

  • le permetto di imparare a passare da una lingua a un'altra con naturalezza;

  • le permetto di riconoscere sfumature diverse dello stesso libro, se letto sia in italiano sia in inglese, o dello stesso cartone animato.

Eppure è sempre così difficile perché ti trovi davanti diversi ostacoli. Me ne vengono in mente alcuni:

Ecco qui alcune soluzioni che sto cercando di mettere in pratica per gestire le mie paure da mamma bilingue su questi argomenti.


LE PAURE DELLA MAMMA BILINGUE - www.multilinguinguismoquotidiano.com -  mamma tiene la mano al suo bambino piccolo guardando il tramonto


Per aiutare mia figlia a capire che l'inglese è utile e utilizzabile quanto l'italiano sto cercando corsi di inglese per bambini della sua età (al momento ha quasi 3 anni). Non è facile, finora è stato un buco nell'acqua, ma non demordo. Per fortuna internet mi ha aiutata! Nei gruppi Facebook per i genitori della mia città e grazie ai post su Instagram e Facebook, sponsorizzati per genitori residenti nella mia provincia, sono riuscita a trovare informazioni su corsi di inglese per pre-schoolers. Sto aspettando buone notizie sulla partenza di un corso per piccini di 3-4 anni in una cittadina a pochi minuti di auto da dove vivo. Seguimi su Instagram per avere aggiornamenti a riguardo!



L'aumento del carico mentale è davvero difficile da gestire: la paura di non reggere il mix letale di routine quotidiana, lavoro, gestione della casa, routine settimanale, attività e conversazioni in inglese, attività e conversazioni in italiano è tanta. Sicuramente non è e non sarà facile. Su questo fronte sto lavorando più in generale su me stessa, su una gestione delle mie giornate diversa, meno frenetica, meno competitiva, meno perfetta...insomma un sacco di meno! Comincio il 2023 con un sfida personale interessante che trovi anche fra le mie sfide linguistiche: meditare ogni giorno per 30 giorni. Meditare mi sta aiutando a ritrovare il mio equilibrio personale e mentale, a porre dei limiti, a non farmi prendere dal perfezionismo. Inoltre scrivere questo blog per me è un po' come tenere un diario personale dei miei progressi, delle mie difficoltà: scrivere mi aiuta a rimettere a fuoco le cose importanti e a capire dove sto andando e se lo sto facendo nel modo adatto a me e alla mia famiglia.


Così, se capisco di essere troppo stanca oggi oppure so che sto attraversando un momento di stress per il lavoro, non mi flagello per non aver parlato in inglese con mia figlia o per averlo fatto troppo poco o per non aver saputo una parola in inglese e averla cercata sul dizionario online. Better done than perfect! Mi do una pacca sulla spalla da sola e mi ricordo che domani è un altro giorno.


I consigli non richiesti e i giudizi sono sempre stati difficili per me da digerire: da un lato la difficoltà di accettare i miei errori e dall'altro la voglia di compiacere gli altri mi hanno spesso vincolata. Uno dei motivi per cui non ho iniziato subito un percorso bilingue con la mia bambina è stato proprio la paura di essere giudicata male e di sentirmi caricata emotivamente dalle critiche che avrei ricevuto. Così ho iniziato ad informarmi e a cercare risorse online sul bilinguismo infantile. Ti sembrerà un cliché ma studiare, conoscere, informarsi tramite fonti affidabili fa la differenza: a me ha dato quella sicurezza in più di cui avevo bisogno per poter affrontare le critiche prive di fondamento.




Ho scritto abbastanza: sono felice di questo articolo scritto un po' di getto e che parla molto della vera me, mamma bilingue imperfetta.


Sono certa che alcune di queste paure le hai anche tu e che le mie riflessioni avranno stimolato i tuoi pensieri. Scrivimeli qui.


Enjoy reading, and enjoy life!



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