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Il periodo critico del linguaggio

L'ipotesi del periodo critico sostiene l'esistenza di un periodo che va dalla nascita fino all'incirca alla pubertà durante il quale è possibile acquisire le competenze linguistiche in modo innato. Durante il periodo critico dell'acquisizione linguistica neonati e bambini avrebbero ancora una grammatica universale innata che consentirebbe loro, senza particolare sforzo, di acquisire in modo definitivo e funzionale le lingue. Dopo il periodo critico dell'acquisizione linguistica questa grammatica universale non si attiverebbe nell'individuo rendendo più difficile un apprendimento linguistico efficace. In realtà è evidente che anche chi apprende una lingua dopo la pubertà può farlo in modo molto funzionale. Infatti si ipotizza la presenza di una struttura linguistica latente che, attraverso il recupero delle regole della grammatica universale utilizzate nell'acquisizione della prima lingua, permetterebbe di imparare e immagazzinare anche le strutture della seconda lingua.


Secondo alcune ricerche prodotte negli Stati Uniti il periodo critico si concluderebbe effettivamente all'età di 8 anni. Gli studi effettuati sulla capacità di pronunciare correttamente l'inglese in un campione di bambini immigrati ha dimostrato che i bambini che avevano imparato l'inglese a meno di 8 anni non avevano alcun accento straniero. Fra gli 8 e i 22 anni la pronuncia presentava un leggero accento, mentre chi aveva imparato la seconda lingua dopo i 22 anni presentava un forte accento straniero. Per quanto riguarda la pronuncia studi hanno dimostrato che dopo il primo anno di età si assiste a un progressivo decadimento della capacità di distinguere i suoni di una lingua.


Anche le regole grammaticali vengono acquisite con maggiore chiarezza dopo gli 8 anni di età, a prescindere dal livello di istruzione e dal tempo di esposizione alla seconda lingua. Inoltre pare che più la prima e la seconda lingua differiscono, più è difficile l'acquisizione delle regole grammaticali della seconda lingua. Ad esempio, un italiano farà meno errori grammaticali in inglese rispetto a un indonesiano.


A 8 anni, inoltre, si conclude lo sviluppo fonologico e morfosintattico della prima lingua (in sostanza si finisce di acquisire tutta la struttura fondamentale della pronuncia, dell'intonazione, del vocabolario e della grammatica) perciò ha senso pensare si può acquisire in modo naturale e funzionale una seconda lingua solo finché non si è concluso lo sviluppo della prima.


Il periodo ideale per esporre i bambini alle lingue straniere sarebbe dunque prima degli 8 anni, in particolare nella fascia d'età 0-6.


Spero di averti spiegato in modo semplice e chiaro alcune delle ricerche scientifiche relative al bilinguismo. Enjoy!


Ho fatto riferimento a ricerche e scritti di Lenneberg, Chomsky, DeKeyser e Fabbro.




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