Il sito dell'Unione Montana delle Valli Chisone e Germanasca ha dedicato un approfondimento al multilinguismo per informare i residenti circa i benefici del parlare francese e occitano o i vari dialetti locali oltre all'italiano.
Ti offro qui una mia rielaborazione in cui metto in evidenza le informazioni che reputo più importanti.
Il link alla pagina "Il Multilinguismo" del sito dell'Unione Montana delle Valli Chisone e Germanasca è alla fine di questo articolo.
Innanzitutto non è semplice definire il multilinguismo ma è possibile classificarlo in base a determinati parametri.
Si può parlare di multilinguismo precoce e simultaneo quando le diverse lingue sono introdotto dalla nascita. Se le diverse lingue sono introdotte dopo i 3 anni si parlerà di multilinguismo precoce e consecutivo, mentre dai 6-8 anni in su si parlerà di multilinguismo tardivo. Inoltre il multilinguismo può essere equilibrato (l'esposizione alle diverse lingue avviene per periodi di tempo simili) oppure dominante (a una lingua viene data una maggiore esposizione rispetto alle altre).
Il multilinguismo non è causa di ritardi o disturbi nel linguaggio, né crea 'confusione' nel bambino o nella bambina. L'unico aspetto del linguaggio che può avere un'evoluzione più lenta nel soggetto bilingue o multilingue è il vocabolario, che potrebbe essere più o meno ricco nelle diverse lingue.
Anche il dialetto è una varietà linguistica a tutti gli effetti, con un suo sistema linguistico e caratteristiche specifiche. Quindi si può essere bilingui o multilingui anche parlando (correttamente) un dialetto. Ovviamente nel caso del dialetto occorre fare una distinzione anche in base alle circostanze d'uso: la lingua nazionale ha un 'prestigio' più alto rispetto al dialetto ed è pure la lingua della scolarizzazione e dell'apprendimento.
Studi internazionali hanno dimostrato che essere multilingui è un'importante risorsa cognitiva: protegge dal deterioramento cognitivo permettendo di allenare l'attenzione, la memoria, la discriminazione percettiva, il ragionamento all'interno degli aspetti linguistici, la rapidità nel passaggio da un codice linguistico all'altro, e predispone all'apprendimento di nuove lingue. Non è da sottovalutare anche l'aspetto socio-culturale: una lingua porta con sé non solo un codice ma anche una cultura e un modello sociale differenti e perciò ci allena a considerare una situazione o un concetto da diversi punti di vista.
Perché le abilità di cui sopra si realizzino è fondamentale che il soggetto - cito testualmente - "sia dotato di un'adeguata funzionalità cognitiva e linguistica, che disponga di ottimi modelli linguistici da cui apprendere, che sappia padroneggiare bene tutte le lingue a cui è esposto, e soprattutto che la seconda lingua introdotta sia accettata con favore dalla sua società, altrimenti il bilinguismo si trasformerebbe in elemento di isolamento e discriminazione sociale."
Il sistema linguistico del bambino o della bambina si costruisce in modo solido introducendo le diverse lingue in maniera precoce e mantenendole attive. Inevitabilmente con il tempo una lingua diventerà predominante ma può essere controproducente eliminare del tutto l'altra lingua a cui il soggetto è stato esposto.
Multilinguismo non significa solo dire "mela" in più lingue ma significa interpretare e fare propri anche aspetti sociali e/o culturali delle varie lingue a cui si è esposti. Per questo è importantissimo che il bambino/la bambina siamo guidati in questo processo fornendo loro un modello linguistico di riferimento corretto e mostrando loro come gestire le competenze comunicative (ad esempio come scegliere il registro linguistico da utilizzare a seconda del contesto).
Infine - sembra scontato ma non lo è - l'uso di una seconda lingua deve essere piacevole, naturale e arricchente, non un'imposizione del genitore.
Per leggere l'approfondimento originale di cui ti ho già sintetizzato i punti salienti clicca qui.
Enjoy!
I
Comments