Il linguaggio dei bambini è un argomento complesso e che spesso desta preoccupazione nei genitori: come imparano a parlare? Quando preoccuparsi se non parlano? Perché parlano da soli? Come stimolarli a parlare?
Uno libro che per me è utilissimo e molto interessante per comprendere meglio come i bambini e le bambine imparano a parlare e in generale come acquisiscono il linguaggio è Neuropedagogia delle lingue di Franco Fabbro, professore di Neurofisiologia e Neurolinguistica all'Università di Udine.
Nel suo libro Fabbro (p. 44) spiega una distinzione molto interessante e che mi ha illuminata sul modo di parlare di mia figlia.
Esistono due categorie di bambini/e: quelli che presentano uno sviluppo del linguaggio più veloce sono i cosiddetti bambini espressivi; quelli che presentano uno sviluppo del linguaggio più lento sono detti bambini referenziali.
I bambini espressivi tendono a ripetere quello che sentono dire dagli adulti, utilizzano parole per identificare sentimenti e desideri - insomma parlano di loro stessi e 'copiano' le interazioni sociali degli adulti.
I bambini referenziali parlano prevalentemente del mondo che li circonda. Conoscono molte parole per identificare gli oggetti ma parlano in modo contratto.
Di questi due gruppi sembra che i bambini espressivi imparino a parlare più facilmente.
Ho scritto che, grazie a questa distinzione, ho compreso meglio il modo di parlare di mia figlia. Spesso per sentirci sicuri abbiamo bisogno di descrizioni chiare (etichette, forse) a cui appigliarci. Forse ne avevo bisogno in questo caso. Ho capito che la mia bambina è decisamente referenziale. Descrive il mondo che la circonda, dice molte parole singole e il suo vocabolario sta aumentando rapidamente (ora che ha superato i 2 anni) ma ancora non produce frasi chiare e non ha mai ripetuto ciò che sentiva dire dagli adulti. Devo dire che ora sta iniziando a ripetere sempre più spesso ciò che diciamo - anche le parolacce! Non vedo l'ora di sentirla esprimersi sempre di più e di scoprire come si evolverà il suo linguaggio.
Sono certa anche tu non vedi l'ora di scoprire come evolverà il linguaggio di tuo figlio o di tua figlia in futuro e spero di averti dato uno spunto di riflessione interessante per comprendere meglio come i bambini imparano le lingue.
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