Esistono ancora tanti pregiudizi sul bilinguismo. Il bilinguismo è percepito come uno sforzo mentale eccessivo per un bambino. In realtà i più piccoli possono gestire due o più lingue dalla nascita o da poco dopo perché il cervello è naturalmente multilingue.
Ho trovato per te una intervista fatta alla dottoressa Antonella Sorace dell'università di Edimburgo, che è stata ospite dell'università Cà Foscari di Venezia nel 2011.
L'intervista alla dottoressa Sorace è breve ma illuminante e te ne riassumo qui i punti chiave. Trovi il link al video alla fine dell'articolo.
Il cervello si modifica in modo significativo a seguito dell'esposizione a due o più lingue.
Il bambini bilingui trovano più facile imparare altre lingue, perché hanno una maggiore consapevolezza e una maggiore intuizione per le strutture del linguaggio - apprendono più facilmente parole, suoni e frasi.
Il bilinguismo comporta maggiore flessibilità mentale: i bambini bilingui sono in grado di prestare attenzione in modo selettivo e cioè di focalizzarsi su dettagli rilevanti.
Mentre il bilinguismo legato a due lingue 'vocali' è detto unimodale, si parla di bilinguismo bimodale quando si apprende una lingua parlata e una lingua dei segni (come la LIS, la lingua italiana dei segni).
Ai vantaggi sopra descritti, in questo caso si aggiungono vantaggi più specifici legati all'esperienza dei non udenti: una maggiore memoria spaziale, una migliore visione periferica e una maggiore capacità di riconoscere le espressioni del viso.
Non meno importante, si acquisisce la consapevolezza dell'altro e del fatto che esistono punti di vista diversi dal nostro.
In sostanza il cervello bilingue è più efficiente e flessibile. Non significa che i bambini bilingui sono più intelligenti ma hanno sicuramente uno strumento in più per gestire molte situazioni della vita.
Per quanto riguarda la lingua dei segni, la ricerca dimostra che l'introduzione della lingua dei segni in età precoce è fondamentale e non interferisce con lo sviluppo delle abilità vocali del bambino non udente.
Fondamentale è che cresca la consapevolezza e aumenti l'informazione sul bilinguismo fra genitori, insegnanti e personale sanitario per abbattere i tanti pregiudizi ancora esistenti.
Bilingualism Matters è il sito scozzese che diffonde informazioni su come funziona il cervello bilingue rendendole accessibili a chi ne ha bisogno per lavorare con i bilingui nella vita quotidiana.
Se vuoi vedere l'intervista completa sul canale dell'università Cà Foscari di Venezia la trovi qui.
Spero che questo breve articolo sui vantaggi cognitivi del bilinguismo nei bambini ti sia stato utile e... enjoy!
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