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Frasi semplici e ripetitive

Da bambina suonavo il pianoforte.

E cosa c'entra con il multilinguismo, ti chiederai?

Un attimo. Ci arrivo.


Per imparare a suonare il pianoforte l'insegnante mi dava il compito di suonare le scale.


Le scale sono sostanzialmente una sequenza di note in scala, appunto, tipo Do Re Mi Fa Sol La Si Do.


Dovevo ripeterle tantissime volte in questo modo: Do Re Mi Fa Sol La Si Do - Si La Sol Fa Mi Re Do.


Noioso. Noioso. Abbastanza facile, sì, ma noiosissimo. E poi non ne capivo il senso. Io volevo suonare i pezzettini, qualche musichetta, mica le scale!


Eppure le scale hanno tante buone ragioni di essere studiate, fra cui la ripetizione: è una regola d'oro dell'apprendimento, più volte farai una cosa, più la automatizzerai, ti verrà più naturale e alla fine la interiorizzerai.


È così che impariamo anche il linguaggio da bambini. Ascoltiamo, osserviamo, proviamo a bofonchiare qualcosa, ri-ascoltiamo, ri-osserviamo, ri-bofonchiamo finché alla fine ci esce un suono sempre più simile a quello che abbiamo sentito dire dalla mamma o da papà altre mille volte.


La ripetizione è fondamentale se vogliamo trasmettere una seconda lingua e non abbiamo la possibilità o la volontà di usarla in modo esclusivo con nostr* figli*. Ripetendo parole, frasi, strutture simili in contesti simili si creano delle associazioni immediate nella mente del(la) bambin*.


Se, ad esempio, usiamo un determinato libro come supporto per comunicare con nostr* figli* in una seconda lingua possiamo ricordare mentalmente le domande e i commenti che facciamo e cercare di esprimerci sempre in modi simili ogni volta finché non ci rendiamo conto che il/la bambin* li ha interiorizzati.


Le frasi devono essere inizialmente molto basilari.


Farò alcuni esempi in italiano perché vorrei che questo articolo non fosse focalizzato esclusivamente sull'inglese.


Se nel libro ci sono delle immagini di farfalle potrai dire "Guarda, le farfalle!". In base al feedback che ricevi dal(la) bambin* potrai passare a "Guarda, le farfalle volano!" e successivamente a "Guarda, le farfalle volano nel cielo!" e poi alla domanda "Guarda, dove sono le farfalle?" oppure "Cosa sono queste?".


Non mi stupirei se ricevessi una risposta corretta verbale (Farfalle!) o non verbale (le manine che mimano le farfalle che volano). E se la risposta non arriva ancora, non disperare. Forse il piccolo o la piccola non è ancora pronto ma ti sente, riconosce e interiorizza.


Non ti ho dato delle tempistiche o regole, non ti ho detto "proponi questa frase per X giorni e poi aumenta la difficoltà" perché ogni bambino è diverso e il genitore sei tu. Capirai tu in base al feedback che ricevi quando sarà il momento di accrescere la complessità. O semplicemente sarai tu a sentirti pronto ad aumentare la complessità.


L'inserimento di una seconda lingua in una famiglia monolingua non deve avere regole ferree o strutture fisse ma deve essere naturale e seguire i ritmi di genitori e figli(e), così come l'uso della prima lingua familiare!


Spero di averti dato dei buoni spunti di riflessione, qualunque sia la tua seconda lingua.


Enjoy!




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