Come si può crescere bambini bilingue in Italia dove si parla solo l'italiano? Crescere bambini bilingue in Italia in una famiglia italianissima è possibile? Ecco alcuni consigli e la mia esperienza diretta su come sto crescendo la mia bambina bilingue in Italia.
Scrivo questo articolo su come crescere bambini bilingue in Italia dopo molto tempo che non scrivo. Mi sta uscendo di getto e sento che è il momento giusto per scriverlo.
Sono ormai ufficialmente una mamma che cerca di crescere una bambina bilingue (imperfetta, perché tanto i bambini bilingue perfetti non esistono) da quasi 2 anni.
Ho iniziato a inserire la lingua inglese nella nostra quotidianità italiana quando mia figlia aveva poco più di un anno e, ora, ne ha appena compiuti tre.
Inizialmente avevo scritto alcuni articoli di aggiornamento sui suoi progressi ma poi mi ero interrotta. I progressi non mi sembravano così lampanti ed ero demoralizzata.
Mi sentivo la sola responsabile in questo 'progetto' di crescita bilingue - e mi sentivo anche colpevole.
La mia bambina non ha spiccicato parola fino ai 2 anni compiuti e mi sentivo dire che la colpa era mia perché la confondevo con una seconda lingua. Per quanto sapevo che i bambini che crescono bilingue non crescono confusi, si trattava di un'accusa difficile da digerire.
Da madre di mia figlia mi accorgevo di quanto effettivamente progredisse nel linguaggio: la sua comprensione passiva in italiano era completa, e in inglese migliorava sempre di più. Eppure crescere bambini bilingue (forse, in generale, crescere un figlio) è un atto di fede. Non sai mai se sta facendo bene, se stai fornendo abbastanza input linguistici, se il bambino riuscirà mai ad esprimersi nella seconda lingua, se stai esagerando a voler fare qualcosa per cui il tuo nucleo familiare non è 'nato'.
Già, perché se una coppia di genitori è di due nazionalità diverse e parla due lingue diverse allora è accettabile che sussista una forma di bilinguismo nella famiglia. Non è facile, ma si possono creare con impegno molte situazioni d'uso in famiglia e si percepisce l'utilità della seconda lingua anche solo perché serve per parlare con i parenti lontani o quando si visita il paese di origine di uno dei genitori. Ripeto, non che sia semplice - è diverso, e ha complessità diverse.
Quando la tua famiglia è italianissima e vivi in Italia va da sé che utilizzare una seconda lingua non sia proprio di utilità primaria per il bambino. Non la parlerà a scuola (a meno che non abbia la fortuna di vivere in una città dove è disponibile una scuola o un asilo bilingue), non la parlerà con gli amici, non la parlerà con i parenti. L'unica figura (a volte così fastidiosa, che insiste con questa seconda lingua!) è il genitore che vuole crescere il proprio figlio bilingue. L'altro genitore offre supporto ma potrebbe non sentirsi a suo agio a parlare in inglese in casa nelle attività quotidiane.
Ecco alcuni consigli che mi vengono in mente per affrontare le difficoltà di crescere bambini bilingue in Italia in una famiglia italiana:
scegli il metodo che senti più sostenibile per la tua famiglia - in questo articolo elenco alcuni dei metodi più diffusi per crescere bimbi bilingue;
chiedi il supporto del partner/dell'altro genitore: quando desideri crescere i tuoi figli bilingue parlarne con il partner e accordatevi su come inserire la seconda lingua nel quotidiano e su quale sarà il suo ruolo in questo percorso;
cerca opportunità extra-familiari per parlare la lingua: corsi scolastici o extra-scolastici, associazioni multiculturali, incontri con famiglie che crescono bambini bilingue;
usa i cartoni animati e i video: sempre in modo controllato e in base alle regole che date in famiglia sull'uso degli schermi e dei dispositivi, insegna ai bambini a guardare specifici cartoni animati o video nella seconda lingua (Netflix, Disney+ e YouTube sono perfetti a questo scopo perché puoi guardare ciò che vuoi, quando e quanto tempo vuoi, cambiando la lingua dell'audio).
Tuo figlio potrebbe rifiutare la seconda lingua in alcuni momenti: accettali e approfitta invece della sua piena collaborazione in altri momenti.
Spesso mia figlia mi dice: "Dai, mamma, parla come me!". Per prima cosa le chiedo se ha difficoltà a capirmi. Se mi risponde di no (sempre!), le dico che sto parlando come parla Peppa Pig, e Gabby (del cartone Gabby's Dollhouse), e Sam (del corso di Inglese Giocando che frequenta due sabati al mese) e la sua teacher Johanna (che le insegna inglese all'asilo). Il più delle volte basta questo per farle tornare il sorriso sulle labbra e poter parlare in inglese ancora un po'. Altre volte è più difficile: per me è frustrante ma capisco che è stanca o semplicemente presa da altre cose che non associa all'uso dell'inglese (un libro in lingua italiana, un gioco che normalmente fa con il papà in italiano, un cartone animato in italiano sui canali RAI).
Dopo quasi due anni di bilinguismo in famiglia in Italia posso dire che sono molto felice di essermi fatta coraggio, di aver affrontato le mie paure e di essermi informata per poter crescere bambini bilingue. Certamente mia figlia non parla inglese in senso stretto: non si rivolge a me in inglese e la sua lingua 'forte' è l'italiano. Eppure quante cose possiamo fare in inglese!
leggiamo libri;
giochiamo;
guardiamo la tv;
cantiamo;
litighiamo;
ci diciamo che ci vogliamo tanto bene;
respiriamo quando piangiamo forte forte (breath in - breath out);
ridiamo e facciamo battute.
Sì, il nostro è un mix linguistico. Ma nella nostra famiglia funziona, per mia figlia funziona.
Sto crescendo una creatura curiosa e che sviluppa ogni giorno modi nuovi per destreggiarsi con una lingua seconda che ancora non padroneggia completamente. So che un giorno lo farà alla grande.
Ti lascio con un aneddoto di ieri sera.
Dovevo cucinare patate e carote. Stavamo parlando in inglese. Mentre prendevo le carote dal frigo mia figlia chiede se può aiutarmi e io, in inglese, le rispondo che può. Le chiedo di aprire la lavastoviglie. Lei va ad aprire la lavastoviglie, poi si ferma e attende ulteriori istruzioni. Dal suo sguardo capisco che è conscia del fatto che stiamo parlando in inglese e che ha bisogno di essere più concentrata. Le chiedo di prendere "the big pan". Sinceramente non pensavo che avrebbe capito: invece i suoi occhietti si sono illuminati ed è corsa a prendere la pentola grande. Purtroppo era incastrata fra dei piatti e spiegarle in inglese che doveva "take out the dishes first" è stato più complicato. Ci abbiamo provato: io non mi sono mossa dal mio posto e le ho dato istruzioni, ho fatto gesti con le mani, lei ha provato a capire, mi chiedeva "questo?", "così?". Alla fine sono intervenuta e le ho mostrato quali erano i dishes e come doveva toglierli dalla lavastoviglie. Bambina orgogliosissima per aver aiutato mamma e aver tirato fuori una big pan dalla lavastoviglie. "Com'è pesante, mamma!" - "Yes, it is very heavy!".
Inserire una seconda lingua in famiglia in Italia aiuta anche a concentrarsi di più, ad ascoltarsi e ad aiutarsi di più. Di questo sono sicura e anche molto fiera.
Ah, last but not least: aiuta te, genitore, ad ascoltare molto il bambino perché spesso ti ritroverai a dover modellare nella seconda lingua le frasi che tuo figlio dice in italiano. Come nell'aneddoto che ti ho appena raccontato, mia figlia mi ha detto "com'è pesante" e io le ho risposto con una rielaborazione della sua frase in inglese "it is very heavy". Ripetere è fondamentale per l'apprendimento, anche e soprattutto delle lingue e del linguaggio in generale.
Questo articolo su come crescere bambini bilingue in Italia, scritto così di getto, lo trovo utile per te che vuoi iniziare un percorso di bilinguismo nella tua famiglia italianissima in Italia o che lo hai già iniziato e vuoi confrontarti con qualcuno che fa la tua stessa esperienza.
Enjoying raising bilingual kids!
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