Per essere considerati bambini bilingue perfetti è necessario nascere da due genitori parlanti lingue diverse ed essere esposti a entrambe le lingue fin dalla nascita, o meglio dal pancione. E naturalmente il bambino bilingue perfetto deve parlare le due lingue con lo stesso livello nativo di competenza.
O forse no? Esistono davvero bambini bilingue perfetti?
Il bilinguismo perfetto, per fortuna, non esiste e nemmeno bambini bilingue perfetti e ora ti spiegherò perché.
La perfezione è sopravvalutata sempre, anche quella linguistica. In inglese si può dire"Done is better than perfect": parlare una lingua in modo 'imperfetto' significa comunque saperla. Se nel passato si riteneva che il bilingue perfetto esistesse e fosse incarnato in quello che potremmo chiamare il bilingue nativo (cresciuto da sempre in un contesto familiare o sociale di compresenza di due lingue diverse), oggi si considera bilingue chi parla due lingue a prescindere dal grado di competenza.
Eppure io stessa ho sempre guardato con invidia a quelle famiglie 'perfettamente' bilingue e ho sperato che la vita mi avrebbe condotto verso quello stile familiare: mi sarei trasferita all'estero oppure avrei sposato una persona non italiana e cresciuto splendidi bambini bilingue! Tutto questo non è successo. Una volta una docente universitaria durante una lezione ci disse persino che se mai avessimo voluto davvero imparare bene una lingua avremmo dovuto trovarci un fidanzato parlante nativo di quella lingua, altrimenti non l'avremmo mai appresa veramente. Ora so che non è vero ma al tempo le sue parole mi lasciarono davvero di stucco.
Adesso sto trasmettendo a mia figlia l'inglese da non madrelingua e ora la vedo rapportarsi con il suo cuginetto, che rappresenta quel bilinguismo perfetto a cui aspiravo una volta perché è nato da mamma ispanofona e papà italofono.
Ecco alcuni momenti di tenerezza linguistica a cui ho assistito durante i nostri momenti di gioco insieme.
Un mix di italiano, spagnolo e inglese
Mia figlia Carlotta adora fare le giravolte, così è partita una gara di giravolte fra i cuginetti. Ecco che mio nipote inizia a dire qualcosa in spagnolo che io e mio marito, non parlando la lingua, non riuscivamo a decifrare. Credo si scriva se marea e significa qualcosa come "mi gira la testa". In un attimo anche Carlotta faceva le giravolte e diceva "SE MAREA SE MAREA SE MAREA".
In un'altra occasione stavano giocando con un gioco di legno in cui dovevano posizionare delle palline: mio nipote ha detto dos e anche Carlotta, tutta fiera, ha ripetuto "DOS DOS".
Leggevamo un libro illustrato e cercavamo di riconoscere gli animali. Entrambi i bambini mi dicono "FARFALLA", così chiedo a mio nipote "e in spagnolo come si chiama? Mariposa?" e lui mi risponde "TI! MARIPOSA!". Allora faccio la stessa cosa con mia figlia e le chiedo "how do you say in English? Butterfly, right?" e per la prima volta Carlotta ha detto un carinissimo "BATTETAI".
Chi è un bambino bilingue perfetto?
Nessuno. Non esiste un bambino bilingue perfetto. Esistono però bambini aperti verso suoni e mondi diversi, bambini che sperimentano, che comprendono e che accolgono con curiosità ciò che non conoscono.
Ed è questo il più grande beneficio di esporre i piccoli a più di una lingua fin dalla nascita. Non importa che gli si parli in una seconda 'full-time' o poche ore alla settimana o solo in alcuni momenti di gioco/lettura. Ciò che conta davvero è dare loro i mezzi da subito per comprendere e accogliere: un arricchimento umano.
Spero di averti fatto riflettere sulla bellezza e l'importanza di parlare più di una lingua con i tuoi bambini fin dalla nascita e...enjoy!
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